Polysoude è lieta di presentare la nuova guida alla saldatura orbitale per scambiatori di calore industriali. Un documento imperdibile per gli
Tra i diversi tipi di processi industriali per la saldatura, il processo GTAW (Gas Tungsten Arc Welding) o, come più comunemente noto, TIG (Tungsten Inert Gas) è ormai un metodo ben consolidato. In origine, era il solo modo percongiungere un gruppo selezionato di metalli e leghe esotiche e i risultati ottenuti dipendevano in buona parte dall’abilità e dall’esperienza del saldatore, che aveva realizzato il lavoro manualmente.
La qualità impareggiabile della saldatura, l’eccezionale stabilità del processo TIG, che permette di modificare i parametri di saldatura
all’interno di un vasto range, e la caratteristica quasi unica di controllare l’aggiunta del materiale d’apporto indipendentemente dall’intensità della corrente di saldatura sono i fattori che hanno promosso lo sviluppo di impianti di saldatura TIG meccanizzati. Attraverso dispositivi
elettronici efficienti, la totale padronanza del processo TIG in tutte le posizioni è diventata realtà e ha portato alla saldatura orbitale automatica. Le sequenze di saldatura vengono programmate in anticipo da PC, garantendo la completa conformità alle specifiche dell’applicazione in oggetto a qualunque stadio del processo. Una volta memorizzate, è possibile ripetere un ciclo completo di
saldatura con successo tutte le volte che si desidera – il risultato rimarrà sempre lo stesso: la produzione di un giunto impeccabile con zero difetti di saldatura.
Gli scambiatori di calore sono progettati per estrarre il calore da un mezzo e trasferirlo a un altro o a più. Lo stato dei fluidi da processare può variare: liquido-liquido, liquido-gas e gas-gas sono le combinazioni più comuni, ma sono possibili anche formule pastose o soluzioni con particelle sospese. La modifica dello stato è un’altra operazione molto diffusa, in questo caso si parla di evaporatori o condensatori. Gli scambiatori di calore sono usati perlopiù come componenti di installazioni domestiche o industriali e la modalità di costruzione cambia in funzione del differente ambito di applicazione. Gli scambiatori di calore a piastra ad esempio sono molto compatti, ma non
sono adatti in caso di alta pressione o mezzi contaminati. Gli scambiatori a fasce tubolari sono composti da un gran numero di tubi che sono montati in una griglia cilindrica. Le estremità dei fasci tubieri sono connesse alle piastre tubiere situate nelle estremità opposte della griglia. Questi scambiatori possono lavorare ad alte pressioni ed elevate temperature. In base alla loro funzione all’interno del processo hanno diversi nomi: riscaldatore, cooler, torre di raffreddamento, generatore di vapore, evaporatore, condensatore, rigeneratore, recuperatore o radiatore, e molti altri.
L’affidabilità e la longevità di uno scambiatore a fasce tubolari dipendono soprattutto dalla qualità delle connessioni tra i tubi e la piastra tubiera. Nonostante il loro numero, che può facilmente superare diverse migliaia di giunti, ciascuno deve rimanere saldamente stretto durante l’intera vita utile del dispositivo. In base all’applicazione richiesta all’apparecchio, è fondamentale scegliere il giusto processo di saldatura. Bisogna tenere in considerazione che la tenuta del giunto non può essere alterata dalle forze esercitate dall’espansione termica periodica di tubi e piastra nè dalla pressione interna del processo e neanche da fenomeni di corrosione che, in alcune circostanze,
sono inclini a verificarsi in quest’area.
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