La rete europea del gas sarà uno strumento fondamentale per poter gestire i gas rinnovabili, come biometano e idrogeno, contribuendo in tal modo alla decarbonizzazione del sistema energetico continentale.
Lo ha ribadito Paolo Gallo, Amministratore delegato di Italgas e Presidente di GD4S – associazione che riunisce 7 operatori di network europei, con una quota di mercato del 30%, 30.000 Km di rete in gestione e 27 bcm di gas consegnati ogni anno – nel suo intervento di apertura dell’webinar “Green gas: what’s the future of gas grids in a climate neutral EU?” organizzato dalla testata online Politico.
“Il gas – ha assicurato Gallo – continuerà a svolgere un ruolo fondamentale per l’Europa, anche e soprattutto nell’ottica della transizione energetica. In questo decennio assisteremo alla crescita della disponibilità di biometano e nel prossimo sarà la volta dell’idrogeno. Per poter gestire e stoccare questi gas rinnovabili, l’attuale network europeo sarà uno strumento fondamentale”.
Anzi, secondo il CEO di Italgas, la rete del gas “sarà l’unico strumento in grado di garantire la necessaria flessibilità ad un sistema che, con l’aumento della quota di rinnovabili, tenderà ad essere per sua natura sempre più rigido. In quest’ottica le possibilità di stoccaggio e distribuzione offerte dall’attuale rete di distribuzione del gas saranno fondamentali per poter gestire efficacemente il surpluss energetico”.
Secondo Gallo le pipeline europee consentiranno infatti di poter distribuire in mercati di diversa tipologia i nuovi gas rinnovabili, contribuendo quindi a decarbonizzare numerosi settori, dai trasporti all’industria.
Ma questo – ha messo in guardia l’AD di Italgas – “sarà possibile soltanto se la rete sarà interamente digitalizzata. Solo la digitalizzazione dell’infrastruttura renderà possibile, in sicurezza ed efficienza, gestire i nuovi gas rinnovabili. Sarà infatti necessario poter monitorare in tempo reale che tipo di gas si sta trasportando, dove, e in che quantità”.
Inoltre, la digitalizzazione sarà molto utile “anche per poter controllare, e quindi ridurre, le emissioni di CO2 connesse con il sistema europeo del gas naturale”.