Fincantieri Infrastructure di Valeggio sul Mincio, provincia di Verona, ha una storia alle spalle di caduta e progressiva rinascita tuttora in corso. Ed è un segno del destino come questa rinascita avvenga in parallelo a quella del ponte Morandi di Genova, del quale alcune componenti sono state realizzate proprio a Valeggio.
Ma andiamo con ordine. Fino a qualche tempo fa nello stabilimento operava la Cordioli &C. srl, un’azienda attiva dal 1956 con la massima certificazione nel settore della carpenteria pesante. Poi nel 1999 l’azienda era passata dalla famiglia Cordioli al Gruppo Industriale Tosoni di Villafranca di Verona. E proprio la crisi di questo gruppo aveva condotto la Cordioli in amministrazione straordinaria, nel maggio 2016. L’ultimo lavoro realizzato nel sito industriale di Valeggio era stato il ponte per l’Expo di Milano. Lo scorso 15 ottobre, dopo una lunga trattativa, l’azienda di carpenteria è stata rilevata da Fincantieri Infrastructure, azienda pubblica con sede a Trieste che opera nella cantieristica navale (e non solo), controllata da Fintecna Spa, finanziaria del Tesoro.
Dopo la riassunzione dei primi 20 dipendenti, ne sono tornati al lavoro altri 15 per un totale di 35 lavoratori. Altri 34 dipendenti dovrebbero essere gradatamente riassorbiti con l’aumento della richiesta di manodopera. Lo stabilimento veronese di Fincantieri Infrastructure si estende su un’area di 110.000 metri quadrati, dei quali 30.000 coperti, i capannoni sono stati ripristinati e dotati di nuovi impianti tecnologicamente avanzati per il taglio, la saldatura e la lavorazione dell’acciaio, anche per grandi spessori.