giovedì, 28 Marzo 2024

NEL SECONDO TRIMESTRE 2019 ARRETRANO GLI ORDINI DI MACCHINE UTENSILI: -31,4%

Gli ordini di macchine utensili sono calati nel secondo trimestre del 2019. Ad evidenziarlo sono i dati dell’indice UCIMU, secondo cui si è registrato un calo piuttosto significativo pari 31,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In valore assoluto, l’indice si è attestato a 74,6 (base 100 nel 2015). Il risultato complessivo è stato determinato dal deciso arretramento registrato nella raccolta ordinativi sia sul mercato interno che sul mercato estero. In particolare, gli ordini raccolti dai costruttori sul mercato interno hanno segnato un calo del 43% rispetto al periodo aprile-giugno 2018. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 84,4 ma su base semestrale l’indice assoluto è decisamente migliore, pari a 106,8.

Anche sul fronte estero i costruttori italiani hanno registrato una sensibile riduzione degli ordinativi, scesi del 28,5% rispetto al secondo trimestre 2018. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 68,8 ma su base semestrale l’indice risulta più alto, pari a 96,6.

Massimo Carboniero, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ha affermato: “Il risultato di questo trimestre desta preoccupazione tra i costruttori italiani di macchine utensili che già da tempo avevano rilevato un certo raffreddamento della domanda. Se infatti la riduzione della raccolta ordini sul mercato domestico era da mettere in conto, visto i numeri da record messi a segno nel 2017 e nella prima parte del 2018, decisamente differenti erano le aspettative legate all’andamento dei mercati esteri. Il calo degli ordini interni dimostra che il mercato domestico, dopo il grande shock positivo provocato dai provvedimenti 4.0, sta tornando alle sue dimensioni fisiologiche ma, sebbene ci aspettassimo un cambio di passo, questo processo di normalizzazione è risultato, nei primi mesi dell’anno, particolarmente repentino, anche a causa della mancanza di chiarezza sull’operatività delle misure per la competitività che il governo avrebbe dovuto mettere a disposizione delle PMI fin da subito”.

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