venerdì, 22 Agosto 2025

Nuova linea di abbigliamento protettivo per la saldatura di Kemppi

L’ultima novità introdotta da Kemppi nella sua gamma professionale per la saldatura non è una nuova sorgente di alimentazione né un casco: è qualcosa di ancora più vicino alla pelle del saldatore. La nuova collezione di abbigliamento protettivo incarna la stessa filosofia che guida da decenni l’azienda: sicurezza, funzionalità e precisione, con un focus su condizioni reali di lavoro.

La nuova linea di abbigliamento protettivo per saldatori firmata Kemppi coniuga protezione certificata, comfort su misura e design funzionale, il tutto sviluppato in stretta collaborazione con saldatori professionisti. Progettati per rispondere alle esigenze del lavoro quotidiano e ai più severi standard industriali, i capi completano l’offerta Kemppi dedicata alla sicurezza

“Sapevamo che i saldatori necessitano di protezione dalla testa ai piedi. Offrivamo già caschi e guanti e l’abbigliamento era il passo successivo naturale”, spiega Krystian Szambelan, Commercial Product Manager di Kemppi.

Kemppi non si è limitata ad aggiungere uno strato alla propria offerta, ma ha voluto ripensare radicalmente cosa debba essere, oggi, un abbigliamento da lavoro per saldatori. Il risultato è una gamma di prodotti certificati CE, conformi alle norme EN, funzionali e flessibili, realizzati con materiali ignifughi, pensati per l’uso industriale e caratterizzati da un design essenziale.

Quando la sicurezza non è un’opzione

La saldatura è intrinsecamente un’attività ad alto rischio, come dimostrano i dati. Solo negli Stati Uniti, oltre 560.000 lavoratori ogni anno subiscono infortuni legati a operazioni di saldatura. Il settore rappresenta quasi un quarto degli incidenti mortali sul lavoro e un terzo delle amputazioni non fatali avviene proprio in ambienti di saldatura. Nell’Unione Europea, nel 2022 si sono registrati quasi 3 milioni di infortuni non mortali, con l’industria manifatturiera — saldatura compresa — tra i comparti più a rischio.

Molti di questi incidenti, però, potrebbero essere evitati. Dispositivi di protezione individuale certificati — in particolare indumenti resistenti alla fiamma — svolgono un ruolo cruciale nella riduzione dei danni provocati da scintille, calore e metallo fuso. La nuova linea Kemppi risponde esattamente a questa esigenza: rendere disponibili DPI di alto livello che siano comodi, sicuri e conformi per impostazione predefinita.

Che si operi in un cantiere navale, in una carpenteria o lungo una linea di produzione automobilistica, l’abbigliamento protettivo non è un’opzione, è un obbligo legale e morale. “Tuttavia, molte piccole aziende tagliano i costi – come osserva Fredrik Larsson, Key Account Manager Nordics di Kemppi – Utilizzano abiti in cotone non certificato negli ambienti di saldatura, pensando che siano sufficienti. Ma non lo sono. Il cotone brucia. Il nostro obiettivo è rendere la scelta sicura anche la più facile”.

L’intera collezione è certificata secondo le norme EN ISO 11611, EN ISO 11612 e EN ISO 1149-5, che definiscono i requisiti essenziali contro calore, scintille, metallo fuso ed elettricità statica.

Dettagli funzionali e design dettato dall’utente

Il cuore della collezione è la cura per i dettagli. Ogni capo — che si tratti della giacca Helsinki, della lunga Porvoo o dei pantaloni Lahti — integra caratteristiche funzionali basate sulle esigenze reali degli utenti.

“I saldatori sanno meglio di chiunque altro cosa serve davvero – spiega Szambelan -. «Abbiamo quindi intervistato professionisti e organizzato workshop in cantiere per individuare le lacune dell’offerta attuale”. Da questi incontri sono nate soluzioni pratiche: tasche multifunzionali adatte a pinze, torce e utensili; polsini, colletti e girovita regolabili; punti di sollecitazione rinforzati; gambali estensibili per garantire vestibilità su un’ampia gamma di taglie (dalla XS alla 5XL).

Anche l’estetica segue un principio di funzionalità: “Il nostro design è volutamente neutro — afferma Szambelan — in modo che le aziende possano applicare il proprio logo e integrare i capi nella propria identità visiva”.

Già testato sul campo

Sebbene lanciata di recente, la nuova linea di abbigliamento protettivo Kemppi ha già ottenuto riscontri positivi. “Ho mostrato i capi a diversi rivenditori e utenti finali – riferisce Larsson -. Le reazioni sono state ottime. L’interesse maggiore riguarda durabilità e adattabilità. Il design unisex e l’ampia gamma di taglie ne semplificano la gestione a livello di flotta aziendale”. Anche i saldatori Kemppi, all’interno dell’azienda, hanno partecipato attivamente al testing, garantendo autenticità e validazione pratica delle scelte progettuali.

Questa prima collezione rappresenta una gamma entry-level ma pensata per un uso professionale. L’obiettivo è offrire una protezione completa, coerente con le reali condizioni operative, senza complicazioni né costi eccessivi. I capi sono realizzati con una miscela di cotone, poliestere e fibra di carbonio trattata Proban, e certificati per almeno 25 cicli di lavaggio, in conformità con gli standard EN.

Verso un futuro più sicuro

Kemppi non si ferma qui. Sono già in corso sviluppi futuri: capi con protezione superiore, versioni invernali, varianti alta visibilità per ambienti scarsamente illuminati. L’interesse per tessuti intelligenti e sostenibilità è crescente, ma mai ai danni della protezione, come spiega Szambelan: “Riciclare indumenti ignifughi è tecnicamente complesso e soggetto a normative molto rigide. Seguiamo da vicino i progetti europei in materia, ma al momento la priorità resta la sicurezza”.

Latest article