sabato, 27 Aprile 2024

H2IT: il ‘Recovery Plan’ sostenga lo sviluppo della filiera dell’idrogeno

Con il Recovery Plan bisogna sostenere lo sviluppo di tutta la filiera dell’idrogeno, dalla ricerca alla produzione al trasporto al consumo. Nel nostro Paese abbiamo competenze su tutta questa filiera.  Adesso il problema è costruire le infrastrutture. Quando ci saranno, aumenterà la competitività dell’idrogeno. La tecnologia c’è, non bisogna inventarsi nulla. C’è ancora un problema di costi, ma occorre dare un sostegno allo sviluppo per farli calare“. Lo auspica Cristina Maggi, direttrice di H2IT, l’associazione di categoria delle imprese del settore dell’idrogeno.

H2IT, l’Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, guidata da Alberto Dossi (Presidente del Gruppo Sapio), è l’associazione italiana di riferimento per i player nel settore dell’idrogeno.  Recentemente H2IT ha annunciato l’ingresso di 6 nuovi membri, nomi importanti nell’industria italiana e internazionale che non hanno bisogno di presentazioni: il gruppo multinazionale ABB, Bosch Rexroth, Toyota Motor Italia, il gruppo energetico spagnolo Iberdrola; NextChem, la divisione dedicata alla chimica verde del gruppo italiano Maire Tecnimont, e FRIEM.

In Italia ci sono pochi centri di produzione di idrogeno e quasi nessuno di idrogeno verde, quello prodotto con acqua ed energia elettrica, naturalmente da fonti rinnovabili, quindi a zero emissioni. Oggi giorno quasi tutto l’idrogeno in Italia viene ricavato dal metano, con forti emissioni di gas serra, Inoltre, c’è un solo distributore di idrogeno per il pubblico – a Bolzano.  La rete di distribuzione dell’idrogeno è tutta da fare.

Tuttavia, ritiene Maggi, “l’idrogeno è un vettore energetico chiave, imprescindibile per la transizione ecologica. Può contribuire a decarbonizzare vari settori: mobilità, industria, produzione di energia, riscaldamento. In Italia in questo settore abbiamo grandi aziende come Snam, Fincantieri, Sapio, tante PMI di componentistica, pe.e aziende che producono le celle combustibili. E poi ci sono molte startup interessanti che si affacciano nel settore“.

La Redazione di hydrogen-news.it

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